Dal Vangelo Secondo Moore:
“… il settimo giorno Dio creò il
Turbo Rat”
“Eterna lode al Dio dei
distorsori” – (tutti in coro): “ALLELUJAH ALLELUJAH”
Già il nome è bellissimo, ricorda
il nome di una macchina anni 80, esteticamente “duro” (sembra uscito direttamente
dal culo di Robocop), con un suono tipico e a mio avviso inimitabile.
Non è un caso che chiunque faccia
un certo genere di musica abbia nella sua pedaliera questo gioiellino (non
faccio la lista dei nomi. Fate una ricerca e vi renderete conto).
Esteticamente il Turbo Rat ha una
forma quasi quadrata con la scocca di ghisa o acciaio nero, molto pesante, al
punto tale che potrebbe essere usato anche come arma contundente.
Sono presenti tre potenziometri
ben collocati nella parte superiore, non troppo piccoli e facilmente
regolabili.
Le Regolazioni sono :
- · Distortion: possiamo decidere il grado della distorsione
- · Filter: regola la curva dell’equalizzatore
- · Volume: volume di uscita del segnale
Questi sono i comandi che più o
meno troviamo in tutti i distorsori, quindi se uno ha già dimestichezza con le
distorsioni non avrà alcun tipo di problemi con il settaggio del Turbo Rat.
Le dimensioni sono molto ridotte
e questo agevola di molto l’inserimento del pedale in una pedaliera, unica cosa
il pedale ha i classici piedi di plastica nella parte di appoggio, quindi per
un inserimento “stabile” sarebbe opportuno svitarli (non fate come me!).
Ovviamente sono presenti le
entrate input e output poste nella parte superiore della scocca (entrata IN a
sinistra, OUT a destra).
Per quanto riguarda
l’alimentazione la presa si trova tra l’entrata IN e OUT e prevede un jack mono uguale a quelli che si
montano per gli E.H.
Il Turbo Rat può essere alimentato anche da
una comunissima batteria da 9V. L’alloggio della batteria si trova sul retro
del pedale e per accedere al vano dobbiamo svitare una vite a brugola. (nota:
se decidiamo di svitare i piedini per fissare meglio il pedale alla pedaliera
dobbiamo considerare che la vite per l’alloggio della batteria, situata sul
retro, sporge un bel po’!)
È presente anche un led di
accensione, che ci indica quando il pedale è in funzione, posizionato in
maniera geniale nella O della scritta turboRAT
presente nella parte frontale. Altra chicca le regolazioni dei
potenziometri (così come tutte le scritte bianche presenti sul pedale) sono
visibili anche al buio, grazie alla luminescenza del fosforo.
Ultimo aspetto estetico. Sempre
sulla parte frontale è presento switch di accensione in acciaio che emette un
click bello deciso quando lo si schiaccia, caratteristica del turbo rat, ovvero
quella di avere un accensione rumorosa. Dimenticavo è true bypass.
Per quanto riguarda il suono
dobbiamo fare una premessa essenziale per capire appieno il pedale: la
distorsione è creata facendo andare in clipping i diodi led al posto dei diodi
al germanio o silicio.
Il suono può essere descritto
come pieno, molto carico di bassi, sempre corposo e possiamo facilmente passare da un leggero
overdrive ad un specie di fuzz, ma
decisamente un po’ più trasparente.
Il volume a questo pedale non
manca di certo, difatti, è possibile utilizzare il Turbo Rat come booster (personalmente lo ritengo
uno spreco è come comprare una Ferrari e farci l’impianto a gas). Infatti in questa configurazione il pedale da una
bella botta di volume in più (ma molto più), tipo ts9 ovviamente con un suono
molto più overdrive.
- · Tenendo il Distortion a metà e posizionando il Filter quasi tutto sinistra, otteniamo un suono ricco di frequenze medio-alte, molto acido, tipico per parti soliste. Questa configurazione la consiglio per generi dove sono richiesti fischi e facilità di feedback. Ovviamente tutto ciò può essere ottenuto solo tramite una regolazione adeguata del pot Volume.
- · Mantenendo la stessa configurazione per il pot Distortion e alzando a metà il Filter otteniamo la tipica distorsione pesante (e presente) molto simile a quella di Jimmy Page, ma più “gnorante”. Con questa configurazione alzando adeguatamente il volume otteniamo armonici di ogni tipo. Fischi e feedback anche in questo caso garantiti.
- · Posizionando tutto a destra il pot Distortion e Volume e posizionando il Filter sulla parte sinistra otteniamo un suono “apocalittico”. A questo livello ormai il pedale suona come un fuzz. Ovviamente rispetto ai casi precedenti tutto risulta risucchiato dalla distorsione ed i passaggi veloci o ritmiche spinte risultano molto compressi. Il volume come abbiamo detto prima è devastante, ma risulta devastante anche il livello di saturazione (difficilmente si trova un distorsore con tanta saturazione).
Queste sono solo alcune delle
regolazioni possibili, in realtà possiamo ottenere una vasta gamma di suoni
grazie alle differenti regolazioni del potenziometro Filter.
Nessun problema sulla trasparenza del pedale anche da spento, non
influisce in alcun modo sul suono di base.
Se amate un certo tipo di sonorità o amate le distorsioni è un
pedale che non si può non avere. Unica pecca: il pedale risulta essere poco
versatile e bisogna smanettarci parecchio prima di trovargli la giusta
collocazione nella catena degli effetti.
Per concludere avete presente la scena di ritorno al futuro
in cui Marty MacFly entra in casa di Doc
prende la chitarra e la collega ad un mega amplificatore?
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