Si tratta del POLISATURATOR, distorsore ultra compatto della PIGTRONIX.
Analizzando il pedale da un punto di vista estetico, la cosa che ci colpisce di più sono le sue dimensioni molto ridotte e l’abbondanza di pot di controllo, proprio in relazione alle ridotte dimensioni.
Partendo da destra verso sinistra troviamo ben 5 pot, che controllano rispettivamente:
• Volume
• Gain
• Bassi
• Medi
• Alti
Da un punto di vista “tecnico”, il POLISATURATOR nasce con doppia alimentazione. Infatti può essere alimentato sia a 15VDC sia a 9VDC, sempre con polarità negativo interno – positivo esterno. Una piccola pecca di questo pedale è quella di non prevedere l’utilizzo a batteria, pecca facilmente superabile con alimentatori universali, pedalboard ecc.ecc.
Nella parte superiore, subito sotto i pot di controllo si trova un led blu per segnalare l’accensione/spegnimento dell’effetto, e subito sotto il led si trova lo switch di attivazione.
Andando a leggere alcune recensioni on-line ho trovato alcune critiche dovute al fatto che, essendo di dimensioni molto ridotte, quando si va a premere col piede lo switch, si urtano i pot di controllo. Personalmente io non ho riscontrato questo problema, anzi a mio avviso le ridotte dimensioni agevolano notevolmente l’inserimento del pedale in una pedalboard, essendo quindi un vantaggio e non uno svantaggio.
Due ultime cose per finire la sezione “tecnica”, il pedale è true bypass ed è interamente dipinto a mano.
Passiamo ora ad analizzare quello che ci interessa davvero : il suono.
Si intuisce già da subito l’enorme variabilità di suono che può produrre questo minuscolo distorsore, ma la vera sorpresa si ha una volta collegato all’ampli.
Personalmente mi sono innamorato di questo pedale, proprio per la sua versatilità.
Infatti,anche lasciando inalterate le regolazioni dell’equalizzatore ( i tre pot bassi,medi e alti), ed agendo in maniera più o meno massiccia sulla regolazione dei gain, è possibile passare da un crunch molto delicato (gain praticamente tutti chiusi), ma sempre bene definito nelle varie frequenze, ad un fuzz (gain totalmente aperti) molto, ma molto distorto.
Entrando nel dettaglio, con i gain quasi totalmente chiusi (pot dei gain girato verso sinistra quasi a fine corsa) si ha un suono crunch molto delicato con una distorsione limitata, aprendo leggermente i gain (pot dei gain a ore 11) si ottiene il classico suono del distorsore ma comunque ancora con una distorsione limitata. Man mano che continuo ad aprire i gain (pot dei gain a ore 2) ottengo via via una distorsione sempre più presente, fino ad arrivare ad avere una distorsione paragonabile ad un fuzz (pot dei gain girato quasi totalmente a destra.
Va da se che, una volta trovata la propria regolazione dei gain e del relativo volume, andando ad agire sui controlli dell’equalizzatore posso ulteriormente stravolgere il mio suono, avendo così sia la possibilità di creare una gamma sonora praticamente illimitata, sia quella secondo me più importate di poter andare a correggere l’eventuale perdita di alcune frequenze da parte della chitarra (chi ha una Fender Jaguar penso possa capirmi) o dell’utilizzo in accoppiata con altri effetti.
Dal punto di vista di “gestibilità” dell’effetto i potenziometri risultano molto sensibili, potendo quindi operare regolazioni “millimetriche”, che ci permettono ricercare nei minimi dettagli il nostro suono ideale. Ciò, ad un primo utilizzo, può anche spaventare, portandoci a pensare di non riuscire mai a trovare un suono definitivo. Il mio consiglio è di non scoraggiarvi e di perderci semplicemente un po’ di tempo, anche perché, una volta trovate le vostre regolazioni di gain ed equalizzatore, il pedale risponderà sempre nella stessa maniera sia a volume molto ridotto che a volume elevato, senza quell’effetto di aumento/diminuzione della distorsioni che ho riscontrato in alcuni pedali al variare del volume di uscita, costringendovi a continue regolazioni tra volume e gain.
Per finire il prezzo di vendita di questo pedale nuovo è di circa 150 €, mentre usato si trova intorno agli 80 - 90€.
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